Di la verità quante volte ti sei posto questa domanda ?

Immagino come me tantissime volte, ma attenzione non vuol dire che venga posto sempre e solo quando non siamo soddisfatti di ciò che facciamo; ma è importante porsela sempre, anche quando siamo contenti, chiedetevelo almeno una volta al mese !

Il problema sorge quando non lo fate, infatti prendendo questa scelta decidete di non voler compiere una introspezione che vi può dare utilissimi feedback su come agire in futuro.

Ma che cos’è la soddisfazione lavorativa ?

Locke nel 1967 la identifica: “come un sentimento di piacevolezza derivante dalla percezione che l’attività professionale svolta consente di soddisfare importanti valori personali connessi al lavoro.”

Da questa definizione possiamo quindi capire che la soddisfazione lavorativa ha molteplici aspetti:

  • è la conseguenza della possibilità di realizzare istanze e bisogni individuali
  • è il risultato del confronto tra aspettative e dati reali
  • è frutto di un continuo processo di costruzione dell’alternanza di emozioni positive e negative in una perenna ricerca di un equilibrio.

Ora proviamo a vedere quali sono i fattori che concorrono a determinare la natura, la direzione e l’intensità della soddisfazione.

  • gli aspetti retributivi
  • le caratteristiche intrinseche del lavoro
  • rapporto qualità lavoro/vita
  • caratteristiche socio/demografiche
  • caratteristiche personali

Ci sono diverse teorie di riferimento che possono spiegare (in parte)  il raggiungimento o meno della soddisfazione e tra queste le più importanti sono sicuramente:

  • Teoria della discrepanza di Locke
  • Teoria dell’equità di Adams
  • Teoria retribuzione e soddisfazione di Lawler

Se vuoi approfondire il tema di queste teorie trovi diverso materiale online a riguardo oppure scrivimi e sarò lieto di aiutarti.

E la insoddisfazione da cosa è dovuta ?

Le fonti di insoddisfazione lavorativa sono:

  • il contesto lavorativo
  • ambiente sociale
  • cultura dell’organizzazione
  • differenze tra individui

ed ecco quali sono le conseguenze se vivi costantemente in una insoddisfazione lavorativa

  • problemi di equilibrio psicofisico
  • assenteismo e turnover
  • scarso senso di appartenenza
  • abbassamento delle performance
  • stress che porta al job bournout

Ora hai capito perchè è importante chiedersi “sono soddisfatto del mio lavoro?”

se la risposta è si OTTIMO!

se la risposta è no AGISCI!! e trova una nuova strada da percorrere per migliorare la situazione

 

Simone Poggi
Simone Poggi
Sono Simone Poggi, mi occupo di coaching aziendale e psicologia del lavoro e lo faccio perché mi piace aiutare professionisti, manager e imprenditori a credere nei propri progetti e a volerli raggiungere affrontando con audacia le sfide quotidiane del mondo del lavoro.

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