Certe volte  l’unica ostacolo che non ti permette di andare avanti e raggiungere i tuoi obiettivi sei tu stesso, o meglio, ciò che pensa la tua mente.

Ti spiego meglio: se non controlli l atua mente questa finirà per controllarti. Non c’è bisogno di aggiungere altro. Ad un certo punto della tua vita, la mente e le credenze tossiche che contiene (definiti paradigmi), si trasformano in una prigione che limita il tuo potenziale e la tua prospettiva

Questi sono i blocchi mentali!

Entriamo nel dettaglio dei blocchi mentali

Possiamo definire i blocchi mentali come l’esercito delle abitudini negative che fungono da guardiani del tuo cambiamento positivo.

Ti capita qualche volta di voler fare una cosa ma di sentirti scoraggiato dopo neanche due secondi?
Magari senti una vocina che ti sussurra 100.000 difficoltà  che ti impediscono di farla?

Quello è un blocco mentale!

come puoi intervenire ?

E’ necessario che tu possa spezzare questo circolo vizioso di abitudini negative ripetute giorno dopo giorno ….. anzi cosa dico….. anno dopo anno e che ti costringono a vivere una vita limitata e ben al di sotto delle tue grandi potenzialità, così da far entrare nuovi pensieri, nuove idee, nuovi comportamenti costruttivi, positivi e salutari e che ben presto daranno vita a nuove abitudini, scelte da te in modo consapevole.

  • Ogni volta che credi che esista solo un modo per fare le cose ti stai ponendo dei limiti.
  • Ogni volta che accetti ciecamente la tradizione, ti chiudi alle novità.
  • Ogni volta che pensi in termini di perdita e fallimento, ti poni un blocco mentale.

E la cosa peggiore tra tutte è che fai queste cose giorno dopo giorno, senza rendertene conto.

Fortunatamente, il semplice fatto che individui questi limiti che poni a te stesso, riduce il loro potere e apre la tua mente, permettendoti di adottare una prospettiva più ampia e ricca.

Ecco i 3 blocchi più comuni che ti impediscono di avanzare positivamente

“Non è il momento giusto”

Procrastinare è un problema serio che può farti perdere delle opportunità uniche. Rinviare continuamente i tuoi sogni farà in modo che arriveremo alla fine senza averli realizzati. E quel che è peggio: ti ricriminerai per aver perso l’occasione.

In realtà quello che succede è che hai paura di lasciare la tua zona di comfort, perché non sai cosa incontrerai fuori. Come risultato, preferisci ingannarti dicendoti che non è il momento giusto.

E’ anche vero che la vita comporta sempre un certo grado d’incertezza, non puoi mai essere sicuro al 100%, devi essere disposto ad assumerti almeno un minimo di rischio. Ricordati che quando hai un motivo per combattere incontrerai i mezzi lungo la strada.
Hai solo bisogno di osare e fare il primo passo.

“Non me la sento”

La società ti ha fatto credere che se non sei abbastanza bravo in qualcosa, è meglio non provare nemmeno. Tuttavia, questo cammino serve solo a chiudere molte porte, non lascia spazio all’apprendimento e alla crescita. Se non ti impegni in nuovi progetti, non riuscirai mai a migliorare.

Devi ricordarti che il genio è costituito dall’1% di talento e dal 99% di perseveranza.

Se vuoi godere della maggior parte delle cose della vita non è necessario farle in modo perfetto. Il perfezionismo non è altro che una barriera che che ti impedisce di avanzare. Preoccupati di godere di ciò che hai, e non  nascondeterti dietro al perfezionismo, perché con la pratica, anche i risultati miglioreranno.

“Sicuramente fallirò”

Henry Ford, uno degli imprenditori di maggior successo di tutti i tempi, affermava:
“Sia che pensi che puoi, come se pensi che non puoi, in entrambi i casi hai ragione”.
Il punto è che la tua mente è il tuo migliore alleato o, il tuo peggior nemico.

Naturalmente, una dose di negatività strategica può essere conveniente, dato che ti aiuta a prepararti per lo scenario peggiore. Ma pensare in anticipo che fallirai implica adottare un atteggiamento disfattista che non ti condurrà sulla buona strada, ma consumerà poco a poco la tua motivazione.

Se inizi un progetto pensando che fallirai, non arriverai molto lontano.
Ricordati che la speranza è il tuo motore più potente. Non sei in balia di un destino crudele, sei tu l’artefice della tua vita.

Fai pace col passato per vivere un nuovo presente.

Simone Poggi
Simone Poggi
Sono Simone Poggi, mi occupo di coaching aziendale e psicologia del lavoro e lo faccio perché mi piace aiutare professionisti, manager e imprenditori a credere nei propri progetti e a volerli raggiungere affrontando con audacia le sfide quotidiane del mondo del lavoro.

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    3 Comments

    1. Umberto Campaner ha detto:

      Bellissime e utili considerazioni. >Se questi paradigmi valgono anche per me, devo dire che sono così profondi che non li vedo. In particolare del testo mi piace ” … il genio è costituito dall’1% di talento e dal 99% di perseveranza.” qui trovo il mio personalissimo limite mentale. Non so e non sono convinto che il mio sia vero talento, ma quello che leggo in me è che inverto i termini del problema. Se il talento è ciò che mi fa sempre guardare oltre, non essere mai soddisfatto e implementare costantemente ogni progetto in modo quasi istintivo sulla base dell’analisi di ciò che ho fatto, ebbene per me il talento rappresenta il 70% e di conseguenza mi resta solamente il 30% di perseveranza. Ogni mio progetto è un incompiuta non perchè non lo perseguo, ma perchè continua ad essere modificato, perfezionato e ingrandito. E’ come se mi trovassi eternamente in un tunnel da cui vedo la luce d’uscita che non raggiungo mai. Spesso cerco di forzarmi a fare uno stop per raccogliere qualche frutto, ma il pensiero non lo accetta perchè vede ciò che potrebbe migliorare il progetto, vede le necessità future e parte come un cavallo pazzo per fare di più. Mai per un secondo mi sono detto “non è il momento giusto” o “non me la sento” o “sicuramento fallirò”. Anche quando mi è stato richiesto di realizzare progetti molto importanti ed onerosi al massimo ho chiesto del tempo per studiare un argomento per me completamente nuovo..Quanto bello sarebbe poter progettare, poter perfezionare il progetto in continuazione senza la necessità di dover comunicare e vendere ciò che si fa soprattutto quando tutto non è destinato a proprio uso e consumo, ma offerto ad altri. Mi si dirà che si può pensare ad un aiuto che sollevi il problema della vandita. Verissimo (per utilizzare un pessimo, ma significativo ilaliano), peccato che sono molto infettivo ed anche la persona scelta per l’esercizio della vendita è finita ad aiutarmi nel perfezionamento dei progetti aggiungendo un ennesimo punto di vista. Raggiungerò mai la luce in fondo al tunnel?

      • Simone Poggi ha detto:

        Caro Umberto,
        come sempre grazie per le tue parole, per chi ha una forte motivazione all’eccelenza (come la tua) uno dei tranelli in cui può cadere è proprio quello della perfezione !!
        La perfezione non esiste e ciò comporta che si sia in continua ricerca della fine del tunnel.
        Provo a darti la giusta prospettiva: puntare all’eccellenza vuol dire dare il massimo nelle proprie capacità e competenze per raggiungere un obiettivo e una volta completato valutarne i risultati, capire dove si può migliorare e accettare una nuova sfida di crescita. Non esiste la fine del tunnel, perchè se ti concentri su quella perdi la gioia di quello che crei nel tunnel. La felicità sta nel percorso, nel vivere nel presente e non nella fine. Questo vuol dire che saper accettare con gioia ciò che si è in grado di fare ora (sapendo che il massimo) e sapere che si può sempre migliorare per crescere….. vuol dire vivere.
        Consiglio: fai vivere ai tuoi clienti ciò che è ora il tuo business e fai vedere loro come sei motivato a volerlo sempre migliorare, perchè ciò che vuoi è l’eccellenza nel qui e ora e non la perfezione di non si sa quando!

        • Umberto Campaner ha detto:

          Grazie a te Simone. Ancora una volta trovo nelle tue parole, una motivazione in più a fare qualcosa di mai fatto. Sono convinto che non vedrò mai la fine del tunnel e ringrazio la sorte che mi ha generato ed educato in questo senso. Se così non fosse oggi sarei tra coloro che piangono e si disperano in continuazione invece di mettermi in gioco a 63 anni con una nuova attività forse un po’ troppo spinta in avanti, ma l’evoluzione oggi è così veloce che quello che sembra futuribile domattina è rischia di essere già obsoleto. Oggi sto studiando un filmato di invito al webinar gratuito di Martedì e coglierò l’occasione per predisporre un filmato che presenti al team e alle aziende il complesso dei servizi e degli eccellenti strumenti che AoD mette a disposizione di tutti. Grazie Simone

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