Innanzitutto diamo una definizione di produttività e per farlo utilizziamo wikipedia: ”In economia la produttività può essere definita in via di prima approssimazione come il rapporto tra la quantità di output e la media ponderata degli input utilizzati nel processo di produzione. Viene calcolata con riferimento alla singola impresa, al settore produttivo o più in generale alla nazione.”
In questo caso noi parliamo di miglioramento della produttività del singolo individuo e del gruppo (input) in relazione ad una determinata attività richiesta per raggiungere un obiettivo specifico.
In questo articolo mi soffermerò a presentarti quali sono gli elementi che incidono intrinsecamente sulle risorse umane e su cui puoi lavorare per migliorare la loro produttività. Questo vuol dire che non mi soffermo su miglioramenti esterni (esempio la digital trasformation) per migliorare la produttività di ogni singolo individuo o del gruppo ma sulle risorse interne di ogni collaboratore.
Le macroaree di riferimento sono:
Per ottenere una crescita professionale in azienda è necessario passare attraverso due fasi fondamentali che non sono una consecutiva all’altra ma tendono ad alternarsi durante tutto il periodo.
Il self empowerment ha come obiettivo la crescita sia personale (miglioramento delle doti) che professionale (acquisizione di nuove abilità). Migliorare le proprie abilità e doti potrà permettere un miglioramento della produttività aziendale. Il self empowerment avviene attraverso il coaching aziendale one to one che porterà a 6 fasi di sviluppo, se vuoi approfondisci l’argomento cliccando qui
Per raggiungere gli obiettivi non basta avere buona volontà e determinazione, spesso e volentieri serve una vera e propria strategia.
Per una corretta elaborazione del progetto professionale, definire l’obiettivo professionale è necessario, ma non sufficiente; bisogna individuare le fasi da attraversare, gli strumenti e i mezzi da utilizzare per raggiungere tale obiettivo.
È utile inoltre prevedere dei momenti di verifica e di valutazione.
Se vuoi clicca qui e approfondisci l’argomento
Chi tutti i giorni si trova nelle condizioni di gestire un gruppo di lavoro sa quanto sia difficile non solo raggiungere risultati significativi ma anche solo lavorare assieme. Molto spesso si va incontro a egoismi, conflitti e anche mancanza di gratificazione e motivazione personale. Tutto questo può creare una mancanza di produttività molto pericolosa per l’azienda; allo stesso tempo però un gruppo di lavoro motivato può raggiungere livelli altissimi di produttività.
L’ultimo punto riguarda la gestione del tempo, sia del singolo collaboratore che del team di lavoro. In aiuto ci viene:
la matrice di Eisenhower definita anche i quadranti di Covey
La matrice di Eisenhower è basata sulla distinzione tra importante e urgente. Il modello è stato studiato e approfondito da Stephen Covey nel libro Sette regole per avere successo (The 7 habits of higly effective people) e dimostra come è possibile separare l’urgente dal superfluo.
La matrice è suddivisa in quattro quadranti:
ATTENZIONE
COSA DEVI FARE
Più occupi tempo nel quadrante Q2 e maggiore sarà la qualità del tuo lavoro, migliorandone così la produttività.
Sappi che la maggior parte delle persone occupa il tempo con il quadrante Q1 e Q3. Il segreto è riuscire ad occupare il quadrante Q2: maggiore sarà il tempo investito nel quadrante Q2 e minore saranno le urgenze (Q1 e Q3).